Una combinazione di design, dati scientifici e fantascienza, i quali vengono amalgamati ed insieme rompono i confini delle loro singole aspettative e rispettive competenze per confluire in qualcosa di nuovo e diverso.
(Julian Bleecker, 2009)
Lavorare con il futuro è una delle attività che, anche inconsciamente, facciamo quotidianamente. Pur trattandosi di un’attività frequente nel nostro agire quotidiano, nel contesto personale, accademico, professionale o aziendale che sia, ben poco viene dedicato all’acquisizione di una metodologia che guidi verso la costruzione di un futuro. Difatti, il termine che in questa sede si vuole associare a “futuro” non è quello di “previsione”, ma di “costruzione”. Non si intende ridurre questa costruzione nemmeno ai termini “pianificazione” e “programmazione”, poiché si ritiene queste attività inerenti a oggetti sotto il controllo diretto o indiretto di chi le svolge. Costruire il futuro, invece, consiste in un’attività che ha come risultato l’individuazione di percorsi possibili che riguardano un sistema fuori dal proprio controllo e che, con molta probabilità, potranno manifestarsi a partire da segnali già individuabili nel presente (Poli, 2019). In questa sede si identificano queste alternative con il termine “scenari”, definendo dunque l’attività in questione come “scenarizzazione” (Angeli, 2019).
All’Università Ca’ Foscari di Venezia la scenarizzazione è parte integrante del corso di Pianificazione e Innovazione Strategica, all’interno della laurea magistrale in Amministrazione, Finanza e Controllo, e coloro che scrivono, con questo contributo, riportano la loro esperienza per testimoniare come questa metodologia venga assorbita nelle aule e testata direttamente sul campo in ambito aziendale. Nell’anno accademico 2020/2021, la scenarizzazione richiesta ha riguardato il “turismo del futuro”, con particolare attenzione agli effetti post-pandemici. La metodologia qui utilizzata è l’applicazione di quella proposta dallo spin-off Strategy Innovation, un’iniziativa che mira al continuo miglioramento dell’innovazione strategica sperimentando “live” in azienda, attraverso la formula della ricerca-intervento.
La metodologia adottata e applicata al caso del settore economico del turismo è la seguente:
- Fase di intelligence, ovvero la raccolta dei dati e relativa analisi quali-quantitativa:
- Review Data: raccolta e analisi di una copiosa quantità di dati. I contributi raccolti, inerenti al tema del turismo, sono stati suddivisi e categorizzati in sei aree (political, economic, social, technological, environmental, legal);
- Deep Data: selezione e analisi di porzioni dei dati della categoria precedente tramite chiavi di lettura degli esperti del settore. I broker di settore intervistati spaziano fra numerose figure professionali: da quelle che si interfacciano direttamente con i turisti, come ristoratori e albergatori, a quelle che intervengono nella relativa regolamentazione, come gli assessori regionali, per citarne alcuni;
- Small Data: raccolta e analisi di dati qualitativi rilevati direttamente sul campo. Questa fase si è focalizzata sull’osservazione dei comportamenti dei turisti cercando di coglierne i dettagli e di interpretarne i bisogni inespressi. Concretamente sono state analizzate le dinamiche dei viaggiatori in diversi contesti, visitando in prima persona le località prescelte e annotando le evidenze raccolte in un “diario di bordo”;
- Fase di discovery, cioè la valutazione dei dati per la definizione degli scenari possibili:
- Out Disc: individuazione dei fattori trainanti il settore, tramite lo strumento della driver map, cioè una rappresentazione organica, gerarchica e grafica dei dati elaborati collegati da connessioni mutabili;
- Inside Disc: individuazione dei possibili immaginari del futuro tramite gli “artefatti del futuro”, cioè degli espedienti come prodotti, oggetti o eventi che danno la possibilità di “toccare” concretamente il futuro immaginato;
- Inside-out Disc: individuazione degli impatti degli immaginari sopra definiti sui soggetti del settore;
Va sottolineato che la metodologia sopra descritta è in continua evoluzione e cerca di adattarsi al nuovo contesto sempre più dinamico.
A seguito di questo lavoro di scenarizzazione, il contributo è stato la base necessaria per un lavoro di ideazione di un progetto imprenditoriale che si calasse perfettamente nel futuro costruito, che risolvesse le forze contraddittorie e paradossali emerse, e che al tempo stesso, abbracciasse le logiche di sostenibilità dell’Agenda 2030, cercando di anticipare, dunque, il futuro.