Le economie nella “top 10”
L’EIU posiziona nel 2026 l’annunciato sorpasso della Cina sugli Stati Uniti (PIL nominale in termini di US$). L’India si attesterà entro il 2050 sul gradino più basso del podio registrando una crescita media di quasi il 5%. Indonesia e Messico entreranno per la prima volta nella Top 10 (4° e 8° posizione). Le nazioni occidentali registreranno perdite di posizioni, ma solo l’Italia uscirà dalla Top 10.
Continua la crescita asiatica
Agli inizi del nuovo millennio, le economie emergenti dell’Asia hanno registrato una crescita considerevole. Nel periodo 2000-2014 hanno aumentato la loro incidenza sul PIL mondiale passando dal 26% al 32%. Entro il 2050, l’EIU prevede che questa incidenza raggiunga il 53% del totale. Una crescita del 100% rispetto agli albori del millennio.
Dominio globale delle prime tre economie
Cina, USA e India saranno – prese singolarmente – più ricche delle successive 5 maggiori economie mondiali messe insieme (Indonesia, Germania, Giappone, Brasile e Messico).
Il maggior peso economico di Cina e India implicherà un aumento direttamente proporzionale del peso specifico dei due colossi nel dettare le priorità dell’agenda globale, dal cambiamento climatico alla sicurezza internazionale per giungere alla governance economica mondiale. Questo comporterà plausibilmente la necessità di adattare e riformare le istituzioni internazionali.
Una nuova era di declino demografico
Gran parte della crescita globale è stata trainata negli ultimi decenni dalla crescita demografica.
Le stime presentate dall’EIU indicano una forte decrescita per il periodo 2015-2050, solo 0,5% rispetto all’1,3% di inizio millennio. Tale decrescita inficerà anche sulla percentuale di popolazione in età lavorativa; il calo previsto è dall’1,7% (1980-2014) al mero 0,3% (tasso di crescita annuo della forza lavoro 2015-2050).
Africa e Medioriente
La crescita demografica in queste macroregioni permetterà una migliore allocazione della forza lavoro in esubero nei singoli paesi tramite movimenti migratori verso i paesi occidentali.
Angola, Nigeria e Kenya triplicheranno la propria forza lavoro tra il 2015 ed il 2050, mentre Algeria, Egitto e Iran la raddoppieranno.
Paesi con parametri demografici favorevoli dovranno realizzare al più presto politiche orientate alla crescita; il fallimento di tali politiche rischierebbe di riversare una fiumana di migranti nei paesi occidentali tale da creare instabilità politico-sociale piuttosto che oliare l’ingranaggio economico di tali paesi.
Scindere il binomio crescita demografica-crescita economica
In Europa e Asia la forza lavoro declinerà. Il Giappone registrerà il maggior ridimensionamento (da 66 milioni a 47 milioni), mentre Cina e Corea del Sud presenteranno cali del 17-18%.
Anche Grecia, Portogallo e Germania vedranno decurtata la propria forza lavoro di circa il 20% .
Una tale decrescita corrisponderà automaticamente in una perdita di terreno in termini di crescita economica e percentuale di PIL mondiale.
Politiche per aumentare il tasso di partecipazione della popolazione alla “fase lavorativa” non saranno sufficienti; politiche migratorie di diversa natura saranno all’ordine del giorno dell’agenda globale, con le singole economie in aperta competizione per riuscire ad attrarre una forza lavoro sempre più limitata (specializzata e non).
L’abilità di un paese di saper variare verso differenti fonti di crescita sarà cruciale.
Ricchi collettivamente, ma non così ricchi pro-capite
I mercati emergenti si prevede cresceranno più velocemente delle economie avanzate. Ma, in termini di reddito pro capite, le attuali economie avanzate continueranno a prevalere. Sebbene i consumi aumenteranno in paesi come la Cina, l’India e l’Indonesia, le economie avanzate faranno ancora registrare livelli di consumi massicciamente superiori.
Metodologia
L’EIU ha realizzato questo report presentando un approccio supply-side, basato sull’offerta piuttosto che sulla domanda, in cui l’output è determinato dalla disponibilità di forza lavoro, dal capitale investito e dalla crescita produttiva.
Per servire lo scopo di presentare scenari attendibili, l’EIU ha tenuto in forte considerazione determinati parametri e le loro prospettive:
- Disponibilità di una forza lavoro istruita;
- Grado di apertura al commercio dell’economia;
- Qualità dell’istruzione;
- Politica fiscale;
- Grado di regolamentazione del governo;
- Oscillazioni della popolazione in età lavorativa rispetto alla popolazione in generale;
Inoltre, è stato tenuto in considerazione lo sforzo teso a ridurre l’income gap tra i singoli paesi e il leader tecnologico globale (USA).
Previsioni inerenti la crescita di PIL pro capite mondiale basate su questi fattori possono essere combinate con proiezioni demografiche e fornire scenari attendibili concernenti la crescita del PIL globale tout court.
Articolo veramente molto interessante, forse in futuro in uno scenario economico che vede come protagonisti China, USA, e India bisognerà seriamente pensare ad un Europa unita o i singoli stati dell’attuale Europa rischiano di diventare dei satelli orbitanti intorno al mercato economico globale, perdendo così l’egemonia che per anni è stata esercitata sul mondo.
Certamente sono proiezioni molto discutibili… la Cina è un sistema molto delicato dove non c’è democrazia ed il governo pompa l’economia stampando moneta senza rendere conto a nessuno e sopratutto non toccando l’inflazione…non vedo un futuro radioso per quel paese .. al contrario vedo proiezioni positive per l’europa .
[…] crescita degli altri BRICS, dell’Indonesia e del Messico metterà nell’angolo le economie occidentali, in particolare l’UE, che perderà […]
i consumi elettrici (tuttora gravati da un 7% di perdite di rete, di questo non incolpo terna, il fotovoltaico che ho sopra la mia testa non sa cosa siano le perdite di rete, il futuro e fatto da prosumer non da utiity energetiche) faccio prima a scrivere che nel 2050 saranno con ogni probabilita INFERIORI alla media dell ultimo decennio Grazie per averci dettagliato i motivi del suo dissenso rispetto alle valutazioni espresse da Terna sulla base delle previsioni ufficiali del PNIEC. C era proprio bisogno di esordire definendole imbecillita assolute ? Perche, sa, qui non amiamo scambiarci insulti