Se Alan Turing, nel 1946, aveva posto le fondamenta per la realizzazione della prima macchina computazionale, lo sviluppo nell’attuale era digitale di dispositivi dotati di elevate capacità previsionali e di auto-apprendimento apre il campo a un nuovo terreno di riflessione. Le macchine possono davvero pensare? Oppure si tratta di fissare le condizioni sufficienti a dare una definizione di intelligenza? Il massimo grado di esplicazione dell’intelligenza artificiale consiste, forse, nel simulare particolari capacità connesse a scopi particolari? Leggi Tutto