Dov’è il campo di battaglia? Ovunque
(Qiao Liang, Wang Xiangsui, 2001)
Il rapporto tra futures studies, foresight studies e mondo finanziario ha, ovviamente, una lunga storia ed è attore, oltre che campo di analisi, di molti cambiamenti. Certo, si tratta di un settore differente da quello della letteratura prodotta dalle istituzioni finanziarie, o dai grandi attori privati della finanza (report, paper, pubblicizzazione della convegnistica, dei workshop ecc.); e da quello della pubblicistica online dei trader, delle piattaforme di investimento retail e dell’analisi finanziaria unofficial. È, inoltre, un settore dove gli studi accademici più facilmente si incontrano con la sociologia che con la finanza. Non mancano naturalmente le ibridazioni, se si considerano siti come Zero Hedge (www.zerohedge.com) dove l’accezione più popolare dei futures studies si sovrappone ad analisi complesse sull’andamento del mercato dei bond, dell’azionario o sulle politiche delle banche centrali. O come Brueghel.org, il sito di un noto think-tank di Bruxelles dove i foresight studies si trovano a confronto con le analisi istituzionali su politiche monetarie, bancarie, di regolazione finanziaria.
Sostanzialmente, anche se guardiamo alla letteratura dei foresight studies per noi più recente, il rapporto con il mondo finanziario si delinea regolarmente su due grandi filoni: quello degli studi di scenario complessivo, sui quali la finanza è chiamata a convergere, e quelli, invece, legati allo scenario specifico della finanza. In questo senso un testo, impostato in modo classico per gli studi di previsione, come Global Megatrends di Hajkowicz (2015), indica, secondo schemi consolidati dagli anni Ottanta, delle tendenze globali entro le quali la finanza evolve e trova il suo ruolo in un quadro di assieme. Oppure, la letteratura di previsione si perimetra dentro questioni direttamente finanziarie. Siano queste metodologiche, come in Business and Competitive Analysis di Flescher e Bensoussan (2015), dove gli studi di previsione evolvono assieme agli strumenti dell’analitica finanziaria, o di scenario come gli annuali Issue in Investiment and Investing, dove i foresight studies vengono messi a valore sui temi essenziali del mondo finanziario: derivati, futures, il rapporto tra ricchezza e reddito, pensioni, dove si saldano la previsione finanziaria e la reale microfisica del potere in ultima istanza (cfr. in particolare Acton, 2015).
Un punto essenziale da mettere a confronto con questi filoni di ricerca consolidati riguarda qui un’evoluzione del mondo finanziario. Un’evoluzione centrale, non certo periferica: quella che si gioca nell’intreccio, ampiamente consolidato, tra guerra finanziaria e information warfare e tra questa e lo high-frequence trading. Si tratta di un’evoluzione tutta interna alle mutazioni del mondo finanziario, che definisce uno scenario inedito anche per i futures e i foresight studies: uno scenario in cui ciò che viene convenzionalmente “mercato finanziario”, ovvero un luogo dove prevalentemente si dovrebbero scambiare beni e servizi di questa natura, si rivela essere un terreno di ben altra composizione. Un terreno dove, al convenzionale scambio di beni e di servizi si sovrappone, stratificandosi, uno stato di guerra finanziaria permanente; stato non di eccezione rispetto al mercato ma che riguarda la norma, la regolarità, la prevedibile permanenza. Si tratta di un modo di pensare il mercato, grazie all’intreccio tra tattiche della guerra finanziaria ed evoluzione tecnologica, che ce lo presenta come qualcosa di diverso dal mercato convenzionalmente inteso. Specie se il mercato finanziario lo si vede come un terreno neutralizzato da conflitti dirompenti di varia natura, dove la norma è lo scambio di beni e di servizi finanziari comunque giuridicamente regolati, e dove la parola guerra viene vista come un nonsense o come uno stato di eccezione. Eppure è proprio dall’analisi delle evoluzioni del mercato dei cambi che Jim Rickards, consulente trentennale di Wall Street, poi consulente per la Casa Bianca per le esercitazioni di guerra finanziaria, ha definito il mercato finanziario come uno spazio dove si sovappongono il convenziale scambio di beni e servizi ed uno stato permamente di guerra prevalentemente rimosso nelle analisi (Rickards, 2011). È evidente che questo terreno di mutazioni finisce per coinvolgere futures e foresight studies spesso magari ancora all’interno di una visione convenzionale del mercato. Certo, adeguarsi al fatto che il mercato non è il mercato è difficile. Ma guardiamo gli scenari che si sono creati.