L’interattività e la partecipazione del pubblico nei media non rappresentano una novità nell’ampio alveo del digitale, ma sono cresciute in maniera significativa con l’adattamento al processo di convergenza digitale (Jenkins, 2006). L’utilizzo delle piattaforme social e la condivisione dei propri contenuti da parte del pubblico stanno sollevando da tempo nuove questioni etiche e legali (Palmieri, 2021) tuttora oggetto di dibattito intenso. In questo contesto, i media audiovisivi interpretano un processo pionieristico sia nell’introduzione di nuove esperienze partecipative sia nel dibattito sul comportamento dei media nel rapporto con i propri utenti. L’obiettivo di questo scritto è duplice: da un lato, fare un’esplorazione in grado di decodificare il nuovo modo di fare comunicazione politica, dall’altro evidenziare alcuni casi emblematici in tal senso. L’esplorazione dei meccanismi offerti dai media pubblici mostra che i social network sono gli strumenti predominanti e al contempo è necessario nell’ambito della comunicazione politica sfruttare nuove strategie innovative. L’adattamento alle tecnologie online ha comportato una trasformazione dei media e del pubblico (Diaz, 2010; Rodríguez-Martínez, Codina, Pedraza-Jiménez, 2012) e nelle condizioni dell’ecologia mediatica contemporanea (Scolari, Winocur, Pereira, Barreneche, 2018). Gli strumenti del Web e le attuali strategie di comunicazione avanzano in questa direzione, proponendo un sistema di intercreatività (Fernández-Castrillo, 2014). Anzi, ormai è consolidata la continuità tra dimensione offline e quella digitale in cui i cittadini si muovono e agiscono per esprimere opinioni ed esternare i propri sentimenti in un clima sociale di crescente personalizzazione dei media, in sintonia con una dimensione multidimensionale della vita che si snoda tra online e offline (Boccia Artieri, 2012). La comunicazione politica, nel corso del tempo, è stata investita da un processo di desacralizzazione (Mazzoleni, Schulz, 1999) che ha comportato un adattamento ai canoni del sistema mediatico, principalmente della televisione. Tuttavia, la necessità di adattarsi ai cambiamenti ha portato la politica ad estendersi a diverse sfere, diventando persino un’attrazione per l’intrattenimento o un prodotto della cultura popolare. Nella nuova disposizione si verifica l’adattamento dei linguaggi della politica ai linguaggi dei media ma anche l’importanza dell’ambito personale del politico, personalizzando la politica, dopo averla drammatizzata. E in questo ambiente acquisisce notevole considerazione il settore audiovisivo in totale connessione con la comunicazione per comporre un mix che possa agganciare una cospicua fetta di audience. Ci ritroviamo, dunque, a distanza di anni dall’illuminante testo di Alberto Abruzzese, Forme estetiche e società di massa, a continuare a indagare sulle origini e sullo sviluppo dell’industria culturale come processo di integrazione tra vecchio e nuovo mondo. Del resto, anche la comunicazione politica si sta evolvendo in un contesto digitale sempre più complesso, in cui i leader politici utilizzano le piattaforme social e le tecnologie digitali per interagire con il pubblico, creare nuove forme di narrazione e partecipazione per costruire una presenza costante e coinvolgente. Questo nuovo modus operandi sta ridefinendo i confini tra spazio pubblico e privato, tra attori politici e pubblico. Ed è proprio in tale contesto, che il settore audiovisivo gioca un ruolo cruciale nel rendere la comunicazione politica attrattiva e coinvolgente, utilizzando tecniche innovative di produzione e distribuzione di contenuti. In questo articolo, quindi, esploreremo i meccanismi che regnano il nuovo ambiente e ci proponiamo di analizzare il modo in cui alcuni politici italiani ed europei si sono adattati alle nuove tecnologie audiovisive e alle piattaforme digitali per promuovere la loro immagine e interagire con il pubblico, in un contesto di comunicazione politica in continua evoluzione. D’altronde, siamo accompagnati da tempo nell’assoluta consapevolezza di essere immersi in una realtà intesa come “tecnologicamente coinvolgente” (Pecchinenda, 2003), grazie alla capacità pervasiva di coinvolgimento e interazione delle tecnologie digitali con gli utenti. Per questo motivo, alla luce dell’importanza crescente dell’audiovisivo e del ruolo dei media nella formazione dell’opinione pubblica, sarà affrontata la questione dell’interazione tra politica e cultura popolare. In virtù di queste riflessioni, si spera di contribuire alla comprensione del nuovo panorama della comunicazione politica e di offrire spunti di riflessione sulle sfide che essa dovrà affrontare nel futuro prossimo.
3 Gennaio 2024
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Quando la politica diventa futuristica
La vasta gamma di strumenti offerti dalla comunicazione politica digitale, tra cui i videogiochi, rappresenta un’opportunità senza precedenti per la politica. La sfida per i politici è quella di trovare il giusto equilibrio tra l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi e l’offerta di contenuti di qualità in grado di informare, coinvolgere ed educare il pubblico.
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