Il dibattito sulla riforma delle pensioni è diventato fondamentale ai fini della sostenibilità dei sistemi di welfare occidentali. Attualmente, nei paesi europei, il welfare state sembra essere minacciato da diverse determinanti: 1) i vincoli di bilancio; 2) la corrente ideologica neoliberista; 3) la grande recessione, iniziata nel 2007; 4) le pressioni demografiche (Pierson, 1996; Matsaganis, 2011). Dato che nei paesi europei la spesa pensionistica è una parte importante della spesa sociale pubblica totale, le politiche previdenziali sono state identificate nell’agenda-setting come obiettivi su cui agire urgentemente (Bonoli, 2000).
In questo articolo, che fa riferimento al caso italiano, si considera soprattutto il dibattito citato nel quarto punto, relativo alle pressioni demografiche. La domanda di ricerca a cui l’articolo intende rispondere è la seguente: negli ultimi vent’anni in Italia come si sono interrelate le tendenze demografiche e le politiche previdenziali?
A mio avviso, questa domanda è di fondamentale importanza per comprendere il cambiamento relativo alle riforme previdenziali nell’agenda-setting italiana. Da un lato, guardando alle riforme degli anni Settanta e Ottanta, alcuni studiosi hanno visto nelle politiche pensionistiche un importante strumento clientelare utilizzato dai partiti politici per riallocare le risorse pubbliche (Baccaro Locke, 1996; Natali, 2003). Tuttavia, nel corso degli ultimi vent’anni, altri studiosi hanno considerato la riforma delle pensioni una risorsa cruciale nella promozione della sostenibilità della spesa pubblica a fronte del significativo aumento del debito pubblico e dell’invecchiamento della popolazione italiana (Brugiavini Fornero, 1998; Baldacci Tuzi, 2003; Bonoli Shinkawa, 2005; Brugiavini Peracchi, 2007). Considerando le tendenze demografiche in Italia e il processo di invecchiamento della popolazione italiana, è possibile comprendere il modo in cui i governi abbiano cercato di rispondere a questa situazione. Si è tentato, in quest’articolo, di affrontare la problematica considerando diversi contributi accademici che hanno riflettuto sull’argomento sia attraverso un punto di vista demografico sia economico, analizzandoli con particolare riferimento ai dati demografici offerti dall’Eurostat (l’Ufficio europeo di statistica) e dall’ISTAT (Istituto Italiano di Statistica).